A Venezia le ultime fiches di una stagione in picchiata, figlia di errori imperdonabili

A Venezia le ultime fiches di una stagione in picchiata, figlia di errori imperdonabili

Diciamocelo chiaro: quella di domani a Venezia, per il Genoa, rappresenta l’ultimissima chiamata. Una chiamata per restare aggrappati ad un sogno, quello di una salvezza impossibile. Si accettano miracoli, naturalmente. Ma la strada è in salita, la classifica un buco nero e come se non bastasse il tempo è davvero poco.

Blessin ce la sta mettendo tutta da quando è arrivato e ha raccolto tre miseri punticini che sono comunque più di quanto ottenuto in precedenza. Dei suoi predecessori in panchina, il meno colpevole è Ballardini. Allo zio gli si può giustamente rimprovera una cosa: essere rimasto in sella in una situazione in cui, sportivamente parlando, avrebbe solo guadagnato uscendo di scena.

Ci sono poi le legittime ambiziosi personali che possono aver influito sulla sua scelta. D’altra parte quest’estate era in pieno fermento la trattativa per il passaggio di proprietà e la possibilità di veder affacciarsi nuove prospettive. Tutto è andato avanti velocemente, fino ad un esonero condiviso da buona parte della piazza con il Genoa comunque sopra la zona rossa. Va ricordato, questo, perché nel calcio i numeri contano più di ogni altra cosa. O almeno così dovrebbe essere. 

La caduta libera è iniziata con Shevchenko. Troppo acerbo per guidare il Grifone fuori dalle acque tempestose. Troppo costoso, evidentemente, allontanarlo a cuor leggero e nei tempi giusti, anche se temporeggiare ha prolungato irrimediabilmente le distanze dalla salvezza.

Punti che il Genoa ha lasciato per la strada senza opporre resistenza e che ha portato al disarmo di gennaio, con un mercato difficilissimo e tardivo. 777 Partners è apparso imperturbabile, affidando in toto la gestione a Spors, che giustamente ha portato i suoi uomini e le sue idee affascinanti e moderne. Come ogni idea ambiziosa serve tempo perché vada a compimento e il Genoa, purtroppo, di tempo non ne ha più.

Domani, domenica 20 febbraio, la squadra si gioca le sue ultime fiches per rientrare in corsa salvezza, risultati a sorpresa permettendo. La situazione resta comunque pesantissima e inequivocabilmente compromessa. Però nel calcio tutto può succedere e finché c’è matematica c’è speranza. Ci si aggrappa a questo e alla voglia matta di Blessin di trasformare i suoi ragazzi in un branco di lupi. Fin qui ci è riuscito solo a tratti, anche per gli evidenti limiti tecnici dell’organico.

Va detto, in ogni caso, che questo disastro sportivo è figlio della mala-gestione precedente e di tanti, troppi anni, vissuti sull’orlo di un precipizio. Adesso servirebbe l’ennesimo miracolo e allora che la squadra ci creda, come ci crede la tifoseria rossoblu. Oltre settecento saranno a Venezia. Semplicemente meravigliosi.

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.