Dopo un inizio di stagione insidioso e a tratti sfortunato, Gilardino ha trovato la quadra e ha brillantemente portato il Genoa in acque tranquille. Dodicesimo posto e ventuno punti in classifica, un piazzamento ed un bottino sul quale personalmente avrei messo la firma alla vigilia del campionato.
Ho sempre pensato infatti che il Genoa non avrebbe dovuto essere impelagato nella lotta per non retrocedere, quest’anno, quantomeno per dare un segno tangibile di discontinuità col passato.
Ora, finalmente, ci siamo. Almeno da un punto di vista tecnico – perché da altri si scorgono le ombre di una possibile penalizzazione per presunte irregolarità nei pagamenti delle ritenute Irpef – con il Genoa che se la gioca apertamente con tutti e pure mostrando i muscoli.
A Bologna, contro la vera sorpresa di questo campionato, il Grifone non ha avuto nessuna paura ed è stato quasi perfetto: cinico al punto giusto e concentrato fino alla fine, nonostante il gol del pareggio che infatti è arrivato in un flipper beffardo.
Adesso va data la giusta attenzione al calciomercato, che sarà inevitabilmente condizionato dalla situazione di Dragusin. E’ chiaro che la sua cessione potrebbe dare slancio alle casse rossoblu, soprattutto in un momento in cui la proprietà deve fare i conti con quei famosi paletti che condizionano le strategie e gli investimenti.
Ci sono poi da piazzare diversi esuberi, da cui dipendono eventuali altri arrivi. Il caso di Pellegri, per esempio, o chi per lui dovesse arrivare per fare il vice Retegui: prima il Genoa deve trovare una sistemazione a George Puscas. Per l’attaccante non mancano le richieste in Serie B, ma ancora manca la situazione giusta.