Battere il Genoa è diventata impresa ardua per chiunque. Anche per questa Juventus che, al di là di qualsiasi considerazione, è pur sempre la terza forza del campionato. Allo Stadium si presenta un Genoa gagliardo, fin dalla formazione iniziale, con Gila che schiera una squadra offensiva, con Albert, Retegui e Vitinha in attacco supportati in spinta da Messias e, all’occorrenza, da Spence.
E’ un Genoa propositivo, ma non arrembante. Prova a fare la partita e per larghi tratti ci riesce, con un buon possesso palla. Pericoloso prima con un colpo di testa di Bani e poi con un destro di Retegui a lato. Messias e Spence provano ad aprire la difesa della Juventus in velocità, ma da una girata di Vlahovic nella ripresa inizia la riscossa di Madama.
Segue quindi un sinistro di Iling sul palo, poi Vlahovic sfiora il gol di testa su cross di Cambiaso. Gli ultimi minuti diventano di sofferenza per il Genoa, che subisce la spinta del nuovo entrato Kean. Ma la squadra di Gila si conferma un osso duro, con una sua impronta ed equilibri ben precisi.
Batterci è diventato difficile per chiunque e su queste basi si può provare a costruire qualcosa di più ambizioso. Nel frattempo resta da viversi in totale spensieratezza un finale di stagione che può regalarci soddisfazioni come quella di oggi.
Lo ha confermato anche Gila a DAZN, spronando il Genoa a proseguire sulla strada del lavoro e del sacrificio: “Vogliamo fare quanti più punti possibile e avere la voglia di migliorare”, le sue parole.