Penultimo posto del Genoa figlio di gravi errori ripetuti e avallati dalla parte “silenziosa” della tifoseria.
“E se vi siete detti non sta succedendo niente…”, cantava Fabrizio De André ne La canzone del maggio. Una citazione che contestualizzata al Genoa calza a pennello. L’attuale penultimo posto del Genoa è infatti figlio di tanti “non sta succedendo niente”, di numerose situazioni sottovalutate, di gravi errori ripetuti deliberatamente nel tempo.
Ho maturato la ferma convinzione che ai vertici siano sempre stati convinti del fatto che le stagioni fallimentari fossero determinate da una concatenazione di casualità e non da propri errori. Ai massimi vertici si respira una considerazione troppo ampia di sé stessi per riconoscere davvero gli errori commessi. Le ultime stagioni disastrose del Genoa non sono frutto del caso. E allora eccoci qua all’attualità, con un Genoa ancora in corsa salvezza per demeriti altrui ma con un piede in Serie B.
Incomprensibili, invece, le dichiarazioni del ds Marroccu, che parla di mercato fatto con grande anticipo. Incomprensibile il “va sempre tutto bene” pronunciato per anni da alcuni tifosi, a loro malgrado complici di una situazione imbarazzante. L’ottimismo non serve a nulla se non sorretto da azioni e fatti concreti. E di concreto qui ci sono solo due cose: una classifica drammatica ed una società immobile sul mercato. Il tempo sta scadendo…
jDa
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