Taarabt ci è andato giù pesante nei confronti di Ballardini e non è stato il primo a mettere in dubbio le qualità del mister. Viene da chiedersi da che pulpito arrivino dichiarazioni come queste: “E’ stato il peggior allenatore mai avuto, un disastro, in allenamento non facevamo niente, mi chiedevo se fosse un attore…”.
Così tornano alla mente anche le parole di Preziosi, che lo annientò pubblicamente definendolo “scarso” dopo però averlo chiamato infinite volte ad un pronto intervento d’urgenza.
E, ancora, l’accanimento del “fuoco amico” ad ogni sconfitta di Ballardini sembra godere profondamente. Il perché non è mai stato chiaro.
Ad ogni modo il nostro pensiero lo sapete. Le opinioni contano ZERO. Contano i risultati, i punti, i numeri freddi e inequivocabili. Numeri che dicono una sola cosa: la media punti di Ballardini è stata quasi sempre, ovunque sia andato, superiore ai suoi predecessori e quasi sempre decisiva. C’è chi la chiama fortuna, c’è chi si inventa complotti e pensa di saperla lunga.
Balla è stato ed è prima di tutto un “normalizzatore”, uno specialista nelle emergenze, bravo come pochi a fermare emorragie pericolose. Non è il calcio spettacolo (ma chi lo fa!?) che sogni la notte, ma non è nemmeno il “pullman” con cui molti lo hanno irriso a lungo.
Spesso ha dovuto fare di necessità virtù e quando ha avuto la possibilità di metterci del suo dall’inizio, è vero, ha faticato non poco. Ma ciò non toglie nulla all’uomo e all’allenatore:
uno che non si è mai tirato indietro, a differenza di altri. Uno che con le armi della semplicità e dell’equilibrio ha fatto le fortune dei club che ha allenato. Un sergente silenzioso che bada al sodo e poco all’appeal. Un uomo vero, che al Genoa non dimenticheremo mai per una serie infinita di motivi…