Tensione alle stelle in casa Genoa. Avevamo già raccontato dei malumori del mister e temevamo fortemente una rottura, specialmente dopo l’umiliazione di San Siro. La sconfitta a Milano ha sicuramente peggiorato la situazione, ma non l’ha ancora compromessa definitivamente. Dopo la partita ci sarebbe stato un lunghissimo confronto tra le parti, Ballardini si sente abbandonato a se stesso e oltre a non aver ricevuto i segnali attesi sul mercato, aspetta ancora il rinnovo contrattuale. Arriverà non arriverà, in questo momento sembra essere l’ultimo dei problemi.
Il nodo da sciogliere, eventualmente, riguarda la tensione interna che in qualche modo va assolutamente ridimensionata. Preziosi non pensa ancora all’esonero, così come Ballardini non pensa ancora alle dimissioni. O almeno non al punto tale da presentarle e a farsi da parte fin da ora. La fine del calciomercato servirà anche a capire il futuro del mister. Perché se non dovesse essere soddisfacente ecco che allora le frizioni potrebbero diventare irrisolvibili. Mancano pochi giorni al gong finale delle trattative e il mister deve anche pensare a come evitare la seconda imbarcata col Napoli. Dall’altra parte Preziosi è impegnato nella trattativa per la cessione del club e – anche se a budget zero o quasi – nel rush finale del calciomercato.
Col Napoli già decisiva? Sarebbe grottesco ma..
Il Genoa sembra in balia della corrente e ciò che preoccupa seriamente è la mancata programmazione e quell’unità di intenti tanto auspicata dopo la conferma dell’allenatore. E’ una situazione che va seguita da vicino, con il Genoa che resta in silenzio stampa e con la delusione e l’amarezza del tecnico alle prese con una squadra incompleta e più debole dell’anno prima. Al momento la tensione resta e le parti dovranno provare a convivere forzatamente. Una debacle col Napoli potrebbe sancire la rottura definitiva? Sarebbe grottesco, ma non improbabile. Gli scenari sono tutti da decifrare e imprevedibili, perché il futuro del Genoa in questo momento dipende anche da altre variabili. Ma chi sarà a farne le spese?