Come cambia il mercato del Genoa se Balla deve rinunciare alle due ali

Davide Ballardini, allenatore del Genoa

Chi ben comincia è a metà dell’opera…si dice. Ecco perchè iniziare la stagione con un modulo alternativo a quello pensato, desiderato e ideato da Ballardini sarebbe alquanto deleterio. I conti, però, si fanno con la realtà. L’infortunio di Younes e i costi eccessivi di Grosicki hanno costretto il Genoa a rivedere i propri piani sul mercato. In questo momento non c’è la possibilità di fare spesa grossa per gli esterni, dunque per la campagna rafforzamento bisognerà guardare altrove. Preziosi e Perinetti vogliono sbagliare il meno possibile e l’idea di tuffarsi su profili di ripiego non sembra stuzzicare più di tanto le fantasie societarie. Dunque in accordo con Ballardini si studia un Genoa più tradizionale, tatticamente simile a quello dello scorso anno ma con più qualità. A quel punto gli esterni non sarebbero più una priorità o comunque potrebbe bastarne soltanto uno. Il Secolo XIX motiva così il congelamento dell’operazione Radonjic, che ora come ora resta in stand-by. Ciciretti è un nome al vaglio di Perinetti, l’ex Benevento di proprietà Napoli può essere schierato sia come trequartista che esterno e aggiungerebbe qualità in attacco. In ogni caso la priorità adesso è quella di sistemare difesa e centrocampo, in tempo per la partenza di Neustift. Chiudere l’arrivo di Lopez e confermare Bertolacci sarebbe importantissimo per mister Ballardini, in attesa di capire il futuro di Izzo e Laxalt. La loro cessione libererebbe delle nuove risorse da investire sul mercato, ma sia chiaro che il Genoa non può e non vuole fare follie.

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Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.