Andiamo subito dritti al punto: la situazione è tragica. La sconfitta con lo Spezia ha complicato ulteriormente la classifica del Genoa, che ora deve fare la rincorsa sul Venezia, distante cinque punti e con una partita da recuperare.
Un ostacolo non da poco, ma addirittura meno preoccupante della pochezza del Genoa di Shevchenko.
Una pochezza che non lascia speranza di rimonta e certificata da una sola vittoria, peraltro casuale, in ventuno partite.
Mentre scriviamo si valuta seriamente l’esonero del mister, che evidentemente è riuscito a fare peggio di chi lo ha preceduto.
I problemi del Genoa partono da lontano
La verità è che questa squadra è stata costruita male fin dal principio. E che molti, tifosi in primis, abbiano voltato le spalle a Ballardini nel momento più delicato, accreditando la teoria di Preziosi, secondo cui questa squadra fosse la più forte degli ultimi anni.
Ma come spesso succede il campo distrugge le illusioni e ora al Genoa resta capire come affrontare il prosieguo del campionato.
Che sia il caso di tentare un cambio in panchina è ovvio, consapevoli però di dover mescolare completamente le carte e tentare il tutto per tutto con scelte forti.
Ballardini e Maran sono sotto contratto e quindi abili e arruolabili. Ma dopo tutto quello che è successo, soprattutto con Balla, sarebbe meglio voltare completamente pagina.
E questo vale anche per il mercato, dove si è ragionato più in prospettiva che sul presente. Una strategia forse azzardata di Spors e della nuova proprietà…