La sconfitta di Roma con la Lazio ha fatto girare le scatole non solo ai piani alti della società, ma anche a qualche tifoso del Genoa. Ad alcuni giorni di distanza la critica che va per la maggiore è la seguente: zio Balla è ottimo per tirare fuori una squadra dalle secche, ma appena si avvicina all’obiettivo emergono tutti i suoi limiti. Limiti sull’approccio alla gara, sui cambi e quindi sulla lettura delle partite. Lasciatemi dissentire.
Questo che sta nascendo è un pericoloso brusio, che rischia di alimentare le incertezze ai piani alti della società sulla futura guida tecnica. Soprattutto se il Genoa non dovesse chiudere alla svelta la pratica salvezza. Prima della matematica permanenza in A e probabilmente prima della fine della stagione, non ci sarà alcun incontro tra la società e il mister. Le parti si parleranno a obiettivo raggiunto, sempre che non si verifichi prima qualche improvviso colpo di scena.
Se dopo la vittoria contro lo Spezia le quotazioni di Ballardini erano risalite, adesso sono di nuovo in calo. E’ un fastidioso borsino a cui è meglio non badare. La sensazione è che il finale di stagione indirizzerà in un senso o in un altro anche il futuro della guida tecnica. A confermare Ballardini ci aveva già pensato Marroccu qualche settimana fa, poi giustamente è arrivata la frenata del mister che come diciamo da alcune settimane vuole sapere quali siano, eventualmente, i programmi societari visto che con la fine dei prestiti, la squadra sarà da rifondare ancora. Ballardini non farà richieste impossibili, ma nemmeno sconti su ciò che ritiene il minimo sindacale per andare avanti insieme.
L’aspetto incoraggiante è che la salvezza del Genoa è alla portata e che la società non sembra stia seguendo il mercato degli allenatori. Tutto questo fa pensare che ci sia una porta aperta alla permanenza del mister, che ricordiamo ha preso il Genoa penultimo con 7 punti e che ora è a quota trentasei punti a più cinque dalla retrocessione. Mancano poche partite e benché ci siano buoni presupposti per ripartire insieme, dai vertici non si percepisce tutto questo entusiasmo. Il silenzio di Preziosi dice tanto, diviso tra la fiducia in Ballardini per l’ennesimo miracolo o se, ancora una volta, seguire l’istinto. Tutte riflessioni che porterà a termine a fine stagione.
Adesso conta solo la salvezza. Poi Ballardini e Preziosi faranno le loro valutazioni, sempre che ci sia la voglia di ascoltarsi e programmare insieme il futuro. Un aspetto che forse il ds Marroccu ha sottovalutato, anche se dal suo punto di vista non ci sono dubbi che il Genoa ripartirà dallo Zio in caso di salvezza.