Nelle ultime due settimane il Genoa si è allontanato notevolmente dal treno salvezza. A Verona ha mancato la grande occasione di aggancio al Cagliari, mentre con la Lazio e con il Milan ha definitivamente frantumato gli sforzi della possibile rimonta.
Un trittico negativo che condanna i rossoblu quasi sicuramente alla retrocessione in Serie B. Adesso serve più di un miracolo, cominciando a vincere lo scontro diretto con il Cagliari. Un obiettivo che appare irraggiungibile, dato che in tutto il campionato il Genoa ha vinto appena due partite.
Il destino, dunque, sembra amaramente scritto. Vincere tre partite su cinque (Cagliari, Sampdoria e Bologna) potrebbe non bastare. Ammesso che sia realistico pensare di riuscire finalmente a centrare un filotto di vittorie. A complicare le cose il calendario dei sardi, decisamente favorevole agli isolani.
Potenzialmente, anche se dovessero perdere lo scontro diretto col Genoa e anche se il Grifone dovesse vincere tre partite su cinque, avrebbero a disposizione ulteriori gare alla portata per proteggere il vantaggio, tra Verona, Salernitana e Venezia.
Se il Cagliari può fare calcoli, il Genoa non più. E deve soprattutto risolvere i problemi dell’attacco, magari affidandosi alle poche certezze dell’organico. Mattia Destro, ad esempio, è numeri alla mano l’unico che può dare una mano concreta. E ci sono poi dei senatori, come Mimmo Criscito, lasciato ai margini troppo presto.
Ormai la situazione è questa, adesso è davvero solo un discorso matematico. Provare ad accorciare le distanze è l’unica cosa da fare.