L’immobilismo sul mercato il peggior nemico del Genoa, la società riveli le sue vere intenzioni.
di JACOPO D’ANTUONO – Se c’era una partita da non perdere era quella di oggi a Verona. Invece, come da copione, il Genoa ha perso. Ha perso lottando è vero, commettendo ingenuità che ancora una volta hanno fatto emergere i limiti di una squadra carente. L’Hellas versione Speedy Gonzales ha atleticamente asfaltato il Genoa. Non sono bastate le accortezze tattiche di mister Nicola per tenere a bada un Verona indemoniato. Così, alla fine, dopo il gol di Sanabria, Juric l’ha ribaltata con Verre e Zaccagni. Evidentemente il Pirata non era così scarso come molti genoani pensavano. Allo stesso modo il Verona non era la squadra che tanti davano spacciata ad agosto. Non a caso il calcio non è per tutti e di certo non si impara su Facebook. Non è nemmeno per chi sta guidando il Genoa verso la Serie B. Lo è, forse, per mister Nicola, che dà la sensazione di essere un sognatore solo. Solo come tutti quelli che lo hanno preceduto. Solo perché alla lunga, in mancanza di risultati, anche lui potrebbe finire in questo penoso tritacarne. Per questo farebbe bene a prendere una posizione pubblica nei confronti di una società che ad oggi ha mostrato solo indifferenza e immobilismo di una situazione di cui è responsabile. Ai piani alti la spocchia ha fatto da padrona: il Genoa si è preso il lusso di affrontare delle partite decisive senza rinforzarsi. Se il piano è questo occorrerebbe dirlo apertamente. I Genoani sono stati presi in giro abbastanza…
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