Il Genoa è tornato a fare il Genoa, contro il Napoli. Partita operaia, di cuore e generosità, giocata con grande intelligenza di fronte ad un avversario tecnicamente di un altro pianeta. Abissali le differenze tra le rose a confronto, ma in campo è stata tutta un’altra storia. Primo tempo in cui il Genoa dà tutto quello che ha, il Napoli va col pilota automatico e a velocità minima, infatti fatica a sbloccarla. Ci riesce solo sul finire del primo tempo con un lampo di Fabian Ruiz che sembra rendere più limpida la serata azzurra.
Invece nella ripresa il Genoa reagisce e con gli ingressi di Pandev e Buksa mette in crisi il Napoli. Il pareggio del macedone è meritatissimo ma il VAR e Di Bello fanno la frittata annullando il gol al Genoa tra le risate e lo stupore degli azzurri. Pur senza il cuore pulsante della Nord (si gioca in uno stadio semivuoto), i pochi spettatori di fede rossoblu rispondono ai boati dei tifosi napoletani con grande spirito e attaccamento. Il Genoa gira e dà la sensazione di poterla pareggiare, nonostante una gran parata di Meret su Ghiglione ed un tiro di poco a lato di Rovella.
La squadra di Ballardini ha ancora benzina e cartucce da sparare: quella che poteva essere decisiva arriva a venti minuti dalla fine, con un gran gol di Cambiaso sotto la Nord. A quel punto il Genoa può persino vincerla, perché il vento è cambiato. C’è anche Kallon davanti, ma il Napoli conferma di avere tutte la qualità per fare male. E con l’ingresso di Petagna, Spalletti fa bingo: il centravanti sovrasta fisicamente la difesa rossoblu e insacca l’ingiusto 1-2 finale. Partita che lascia il Genoa sul fondo della classifica, ma con prospettive ben diverse dalla settimana scorsa.
Domani si uniranno al gruppo giocatori importanti e nei prossimi giorni potrebbero esserci novità societarie. Almeno questo è quanto spera il popolo rossoblu. A Preziosi il compito di finire il mercato, con la nuova proprietà che avrebbe chiesto una squadra competitiva in caso di subentro. Restano ancora da definire alcune situazioni importanti sulla cessione, in primis le cifre, ma anche le modalità di ingresso dei nuovi acquirenti, che potrebbero entrare gradualmente oppure subito in modo massiccio. Dopo il mercato gli scenari saranno più chiari e nel migliore dei casi arriverà la svolta. Se invece la trattativa non dovesse sbocciare subito ci sarà comunque tempo di colmare eventuali distanze, fino a ottobre. L’auspicio, chiaramente, è che le parti facciano presto e che non trasformino le contrattazioni in una telenovela dal finale già scritto.