A Sassuolo per chiudere la pratica salvezza, poi una nuova pagina di futuro da scrivere. Sì, ma quale?
La sconfitta del Genoa contro l’Inter non ha compromesso la marcia verso la salvezza. Il Lecce, avendo perso 3-2 a Bologna, non ha diminuito il gap con i rossoblu e adesso il Grifone ha l’occasione di chiudere la pratica. Domani sera, mercoledì 29 luglio, il Genoa si gioca la permanenza in A sul campo del Sassuolo. Una partita insidiosa, contro una squadra che gioca a memoria e che vuole preservare l’ottavo posto in classifica. Motivazioni e tasso tecnico differente, il Genoa deve far valere soprattutto le prime, che sono superiori. Nella speranza che gli emiliani abbiano la testa in vacanza, almeno inconsciamente. Una prospettiva del genere giocherebbe a favore del Grifone, ma è chiaro che la squadra non debba contarci perché nessuno regala niente.
Genoa, traguardo vicinissimo. Poi il futuro del club…
Lo 0-3 con l’Inter ha rappresentato un passivo troppo pesante per quanto visto in campo, con gli uomini di Nicola che sullo 0-1 hanno sfiorato anche il pareggio. Giusta la sconfitta sia chiaro, così come non si può rimproverare nulla al Bologna, che alla fine ha fatto il suo dovere contro il Lecce, mantenendolo a distanza dal Genoa. Restano due partite da giocare e 4 punti di vantaggio per i rossoblu, oltre lo scontro diretto a favore. Una volta terminata l’ennesima agonia occorreranno prese di posizione forti da parte di tutti. I numeri evidenziano lo scarso entusiasmo di questa proprietà e anche l’incapacità di raggiungere traguardi decorosi in Serie A. Allora è lecito aspettarsi che il primo passo per scrivere una nuova pagina di futuro sia concentrato unicamente sulla cessione del club. Non sarà facile districarsi tra programmazione sportiva e societaria ma ora più che mai occorre una svolta. Concetti triti e ritriti, purtroppo. Da anni non si parla d’altro ed un motivo c’è. Giusto ripartire da Nicola in caso di salvezza, anche se ancora va blindata. Il resto dovrà essere ricostruito, ma indipendentemente da questo chi di dovere dovrà fare qualcosa per passare la mano, sia in caso di permanenza che di retrocessione. Chi crede alla favoletta secondo cui non ci sarebbe alcun interlocutore serio interessato alla prima squadra di Italia? Da altre parti sembra esserci la fila…