Genoa, nessuna tabella salvezza: c’è solo una cosa da fare

Genoa, nessuna tabella salvezza: c’è solo una cosa da fare

Sorvolando sulla zona salvezza il Genoa di Blessin ha già compiuto un mezzo miracolo. Tornare in pista, in questa fase delicata del campionato, era tutt’altro che scontato. Le speranze si erano infatti assottigliate quasi irrimediabilmente, specialmente dopo i “passi falsi” con Salernitana, Venezia ed Empoli.

Eppure una nuova scintilla è scoccata a Bergamo, contro l’Atalanta, quando il Genoa è andato vicino alla vittoria, giocando un buonissimo calcio contro il Gasp. E’ in quel momento che sono state gettate le basi del successo col Torino, in un eroico dieci contro undici per ottanta minuti. Così la salvezza è finalmente tornata a portata di mano, distante solo tre punti, con otto partite ancora da giocare.

Il mezzo miracolo di Blessin: Genoa di nuovo in carreggiata, ma il calendario è duro

Blessin ha rivitalizzato una squadra al collasso, compattato l’ambiente coi suoi metodi vulcanici ed innovativi. I limiti strutturali restano, ma grazie al tecnico tedesco, che ha impartito organizzazione tattica in tempi rapidissimi, appaiono meno evidenti.

All’orizzonte c’è l’impegno al Bentegodi contro l’Hellas Verona. Una squadra che non regala niente a nessuno e che è ad un solo punto dal nono posto in classifica. Il Genoa giocherà in uno stadio semi deserto dopo la chiusura della curva gialloblù imposta dal giudice sportivo; ma vista la collocazione infelice della gara (lunedì 4 aprile alle 18.30) non potrà contare sull’invasione di massa dei suoi tifosi. 

Indipendentemente da questo aspetto il Genoa dovrà necessariamente cercare il punteggio pieno, a maggior ragione se il Cagliari dovesse vincere a Udine. Ma quello di guardare in casa altrui resta un approccio pericoloso alla lotta salvezza, che rischia di innescare calcoli e tabelle del tutto inutili.

Il Genoa d’altra parte è atteso da partite difficilissime (Verona, Lazio, Milan, Cagliari, Sampdoria e infine Juventus, Napoli e Bologna) dove dovrà comunque provare a strappare il massimo punteggio possibile.

Incroci salvezza pericolosi, calcoli inutili e rischiosi

Andare oltre è impossibile, anche in considerazione del fatto che ogni calcolo potrebbe essere sovvertito dalle differenti motivazioni dettate dalla classifica e da variabili imprevedibili, come spesso accade nelle ultime giornate.

Basti pensare alla Salernitana, una squadra che al Genoa, paradossalmente, converrebbe avere ancora in gioco per rosicchiare potenziali punti alle dirette concorrenti. Stesso discorso per il Venezia, che però affronterà il Cagliari solo all’ultima giornata quando le acque potrebbero essere molto agitate per tutti.

Allora è bene che il Genoa guardi esclusivamente in casa propria, che faccia gli stessi punti del Cagliari, vincendo lo scontro diretto. Solo così avrebbe la certezza di sfangarla ancora una volta.

Vista la situazione, a dire il vero, sarebbe meglio arrivare all’ultima giornata con il destino nelle proprie mani, quando sfiderà un Bologna verosimilmente senza grossi stimoli. Già solo questo rappresenterebbe un mezzo miracolo, da aggiungere all’altro mezzo appena compiuto da Blessin.

Il ‘nuovo’ Genoa può giocarsela con tutti

Dunque testa bassa e pedalare, con lo stesso spirito di sempre. Non resta altro. Da quando è arrivato il nuovo mister la musica è cambiata. E allora il Genoa deve andare avanti, continuando a crederci fino alla fine. Ventidue punti fatti e ventiquattro a disposizione in queste ultime otto giornate. Difficile dire quanti ne serviranno e quanti ne potranno bastare.

Ma ciò che è certo è che il Genoa dovrà provare a strapparne su ogni campo, senza troppi calcoli. Sarebbe pericoloso e non ne ha nemmeno bisogno. D’altra parte ha dimostrato di potersela giocare con chiunque, a testa alta. Bisogna continuare così, sperando non sia troppo tardi. 

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.