Genoa Verona il giorno dopo. Le sensazioni espresse a caldo trovano conferma. Pari adrenalinico per come è arrivato, pari pesantissimo per il morale, perché ottenuto in 10 contro 11, ma anche per la classifica, con la zona calda sempre più lontana. Qualcuno storce il naso per la prestazione, certamente meno brillante del solito, con un Genoa che ha faticato ad imporsi, anzi un Genoa che per larghi tratti ha subito. Ma ciò che viene tralasciato nelle valutazioni post partita è la qualità dell’avversario. Una squadra, il Verona, che da due anni gioca a memoria, con un coefficiente tecnico probabilmente non superiore al Genoa ma che ha dalla sua una continuità nel gioco che nel calcio è tutto.
Allora diciamo pure che il Genoa è stato poco lucido in alcune situazioni e a volte anche troppo frenetico. Ma diciamo anche che non ha mai smesso di crederci. Ha dimostrato di avere le palle. Ed è quello che ha fatto la differenza tra la sconfitta e il pareggio. Non dimentichiamo, ancora una volta, chi stava dall’altra parte. L’apparente passo indietro sulla prestazione va anche rapportato ad un Verona che gira meglio del Genoa. Un Verona che ha dimostrato continuità negli ultimi due anni con Juric e che naturalmente è più avanti. Ci hanno messo in difficoltà, ma non abbastanza. Il punto del Genoa è meritatissimo, senza alcun dubbio.
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