Gli orrori, la reazione e il grande cuore del Genoa

Gli orrori, la reazione e il grande cuore del Genoa

Quella di oggi sembrava una di quelle partite in cui avresti potuto giocare all’infinito senza segnare mai. Nemmeno con le mani. E invece alla fine è successo. Merito del grande cuore del Genoa, dopo un primo tempo di orrori e rassegnazione.

Sembrava una giornata destinata a finire male.

Ekuban – tanto per fare un esempio – è uno di quelli che ha dato tanto ma che ha anche sbagliato l’impossibile sull’1-2. I suoi errori potevano costare carissimo.

Anche questa è colpa dell’allenatore?

Ma veniamo alla partita: il Genoa, ancora una volta, ha dovuto incassare due gol per tirare fuori gli attributi.

Approccio molle, eccessivamente timido. Semplicemente sterile.

Le prime minacce arrivano sul gol annullato a Scamacca dopo nove minuti, con Vasquez in tilt, capace però di prendergli le misure nel corso della partita e poi di riscattarsi con il gol del pareggio finale.

Nei primi venti giri d’orologio comunque c’è solo il Sassuolo. Il Genoa non osa e sta a guardare: se il primo gol è un bel tocco di esterno destro di Scamacca, il secondo vede la difesa rossoblu in vena di regali, completamente immobile e statica. Sembra il preludio ad una goleada. Ci pensa però il solito Destro a rimettere in carreggiata il Genoa, con un gol di testa che fa esplodere un Ferraris straordinario. 1-2.

La carica della Nord finalmente quasi gremita rimette un po’ di birra a Destro e compagni. L’attaccante segna ancora, ma questa volta è la bandierina del fuorigioco a negargli la gioia. Il Sassuolo torna a macinare e il Genoa appare in balia.

Nel frattempo Balla si gioca le carte Cambiaso, Behrami, Kallon e Caicedo. L’ex Lazio – non ancora al top della condizione – fa sentire il suo peso davanti e tiene bassa la difesa del Sassuolo.

La forza della disperazione prevale sulla desolazione di Ballardini che vede errori a ripetizione, anche sotto porta, ma perlomeno un grande cuore dei suoi ragazzi. Un cuore che esplode quando Vasquez infila in porta il gol del 2-2 finale.

E’ un punto d’oro per come si era messa. Un punto che salva la panchina di Ballardini, sempre e comunque in bilico e in un vortice di difficoltà.

La formazione di oggi – invocata da molti e puntualmente criticata – dimostra che quando il materiale tecnico è lacunoso c’è poco da inventarsi. L’organizzazione, invece, va migliorata. Qualche passetto avanti c’è stato, a tratti. Ma per molti alti è stato esattamente il Genoa di Salerno: slegato, fragile e timoroso. Serve tempo e punti, anche pochi alla volta.

Ripartire dal secondo tempo e dal fatto che questa squadra, con tutti i suoi limiti, non molla proprio mai.

TABELLINO GENOA-SASSUOLO 2-2
GOL: Scamacca (17′ e 21′), Destro (27′), Vasquez (89′).
GENOA: Sirigu, Biraschi (dal 49′ Cambiaso), Vasquez, Criscito, Sabelli (dal 31′ Ekuban), Toure (dal 75′ Behrami), Badelj (dal 45′ Kallon), Rovella, Fares, Pandev (dal 75′ Caicedo), Destro
A disposizione: Marchetti, Sturaro, Portanova, Melegoni, Masiello, Ghiglione, Semper.
Allenatore: Davide Ballardini.
SASSUOLO: Consigli; Rogerio, Ferrari, Chiriches, Toljan; Lopez (dal 93′ Goldaniga), Frattesi; Raspadori (dal 60′ Harroui), Berardi (dal 93′ Magnanelli), Djuricic (dal 73′ Kyriakopoulos), Scamacca (dal 73′ Defrel).
A disposizione: Satalino, Pegolo, Peluso, Muldur, Henrique.

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.