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Gudmundsson e lo stucchevole storytelling del “non si vende più nessuno”. Così non fate il bene del Genoa

Gudmundsson va, Gudmundsson resta? Domanda inutile, almeno fino ad oggi.

Tante chiacchiere attorno all’islandese, nessuna trattativa vera.

Questo non significa che in futuro non possano essere imbastiti dei discorsi per l’attaccante, che piace e che ha estimatori in Serie A.

L’idea di massima del Genoa è di tenerlo alla base, ma i ‘megalomani del mercato’ non fanno il bene del club quando urlano ai quattro venti che l’aria è cambiata e che non si vende più nessuno.

Per non vendere più nessuno, innanzitutto, occorrerebbe ricevere delle offerte con soldi veri, cosa che ad oggi non è accaduta. Questo va precisato perché un domani, se e quando il Genoa dovesse vendere un pezzo pregiato, non dovrà essere la fine del mondo.

La solidità della proprietà non va confusa con altro, occorrerebbe poi fare informazione corretta e non cavalcare i temi caldi a seconda di cosa ai tifosi piace sentirsi dire.

Ma questo è un altro discorso. Sicuramente più interessante e meno stucchevole del “non si vende più nessuno”, che è puro storytelling. Uno storytelling di cui il Genoa non ha bisogno.

Il Genoa, semmai, ha bisogno di entusiasmo, sana ambizione ed una buona dose di realismoPubblicitàPubblicità

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990, ha collaborato con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tra cui IlSussidiario.net, IlGiornale.it, Affari Italiani e Blasting News. Scrive di tutto: dallo sport al gossip, dal cinema alla musica, dalla cronaca alla tv. Opinionista radiofonico e televisivo, è stato spesso ospite di Primocanale per commentare il Genoa. Dal 2018 dirige lavocerossoblu.com e si occupa, a livello professionale, di marketing e comunicazione. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.