Il calcio ‘europeo’ di Gila è ciò di cui il Genoa (e la sua gente) ha bisogno

Il tecnico del Genoa è riuscito a dare un’impronta ben precisa alla squadra, malgrado abbia raccolto meno di quanto seminato.

La mano di Gilardino c’è e si vede tutta. Soprattutto contro le big. Il Genoa, il suo Genoa, sarà avversario ostico per chiunque, se saprà mantenere la barra dritta e non farsi scoraggiare dalla classifica.

Classifica che non vede di certo il Genoa inguaiato, ma che sicuramente sfoggia un raccolto più magro rispetto a quanto seminato in questa prima parte di campionato. Contro il Milan, ad esempio, poteva andare diversamente. E non è stata l’unica partita.

L’ultima ha fatto molto più male perché maturata con un braccio di Pulisic inspiegabilmente ignorato. Ci si consola con la prestazione, quella che vale la pena sottolineare, proprio per mantenere la consapevolezza e il morale alto.

Questo Genoa non può fare a meno dell’intensità e della garra per fare un buon campionato, anche se è molto più di questo. E lo è grazie anche al suo allenatore, che sta facendo delle idee moderne e della capacità di trasmetterle la sua miglior dote.

La sua squadra, contro il Milan e non solo, ha dato prova di saper sempre come fare e quando fare. Ma anche di avere il coraggio di osare, l’umiltà di difendersi con le unghie e con i denti, con la stessa rabbia con cui poi prova a colpire il suo avversario.

Certo, la strada è lunga e impervia. Ma forse, dopo tanto tempo, è quella giusta…

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990, ha collaborato con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tra cui IlSussidiario.net, IlGiornale.it, Affari Italiani e Blasting News. Scrive di tutto: dallo sport al gossip, dal cinema alla musica, dalla cronaca alla tv. Opinionista radiofonico e televisivo, è stato spesso ospite di Primocanale per commentare il Genoa. Dal 2018 dirige lavocerossoblu.com e si occupa, a livello professionale, di marketing e comunicazione. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.