Il fuoco amico del Balla: come mai tanto acredine?

Diciassette punti in diciassette partite. Basterebbe questo dato per zittire i congetturisti e il “fuoco amico” del Balla. Perché con questa media punti, se il tecnico ravennate fosse partito da inizio stagione a Cremona, avrebbe centrato un’altra miracolosa salvezza.

Eppure c’è chi gode del fatto che sia accaduto il contrario. Mi riferisco al “fuoco amico”, ovvero quelli che per intervistarlo o scattarsi un selfie con lui si sarebbero martellati i co***oni, quando allenava il Genoa.

Evidentemente, nel frattempo, qualcosa dev’essere andato storto. E si è detto tutto e il contrario di tutto, infangando un tecnico che ha sempre portato la barca in porto, contro ogni pronostico.

Dunque spiace tornare sull’argomento, ma è doveroso farlo per il rispetto, la stima e la profonda gratitudine che ci lega al mister. Gli altri continuino pure a blaterare. E’ ciò che gli riesce meglio. 

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990, ha collaborato con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tra cui IlSussidiario.net, IlGiornale.it, Affari Italiani e Blasting News. Scrive di tutto: dallo sport al gossip, dal cinema alla musica, dalla cronaca alla tv. Opinionista radiofonico e televisivo, è stato spesso ospite di Primocanale per commentare il Genoa. Dal 2018 dirige lavocerossoblu.com e si occupa, a livello professionale, di marketing e comunicazione. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.