Il Coronavirus ha fermato anche la cavalcata del Genoa ma non la voglia di ripartire insieme.
Scusate il ritardo, o il silenzio, ma parlare di calcio in piena emergenza coronavirus è diventato impossibile. Anche se in questi giorni il Governo del pallone sta ragionando sul proprio futuro, con la speranza di riprendere il prima possibile. E allora qualche breve ragionamento su ciò che è stato e su ciò che forse sarà il domani. Il Genoa ha interrotto la sua corsa verso la salvezza nel periodo in cui era più in palla. Grazie a Davide Nicola la squadra era tornata a galla, rimettendo la testa appena sopra la zona rossa. Un piccolo grande miracolo vista la situazione di partenza. Dunque Lecce arpionato grazie al colpo contro il Milan a San Siro, Sampdoria ancora invischiata e Torino in caduta libera. Se il campionato non dovesse ripartire sarà complicato trovare una soluzione adeguata. Bloccare le assegnazioni e i vari verdetti di fine stagione in vista di un torneo allargato potrebbe essere un’ipotesi, anche se la speranza è di ripartire senza cambiamenti drastici. Il campionato, d’altronde, è stato inevitabilmente sfalsato e se si ripartisse bisognerà fare i conti con variabili imprevedibili. Di certo non ci saranno i playoff e i playout, bocciati con decisione dai vari presidenti. Tornare a giocare, al momento giusto, anche a costo di rimpinguare l’agenda settimanale delle squadre sarebbe la pista più ottimistica e ideale. Conquistare la salvezza finendo la cavalcata intrapresa da Nicola e i suoi sarebbe un bel regalo per tutto l’ambiente Genoa. Lo meritano i ragazzi e i tifosi, lo merita la città. Perché il calcio è il cuore pulsante di Genova. Tornare in campo, e un giorno allo stadio, significherebbe normalità. Quanto manca adesso la normalità. Speriamo di riviverla presto.