Cartellino rosso per Criscito e Spolli, un rigore contro e alquanto generoso assegnato ad inizio gara al Montpellier, così l’ultima partita amichevole del Genoa è cominciata e terminata nel peggiore dei modi. Sotto il rovente sole di Setè, mister Ballardini schiera un 3-5-2 con Marchetti in porta, Gunter, Spolli, Zukanovic in difesa, Lazovic, Hiljemark, Rolon, Bessa, Criscito a centrocampo, Piatek e Lapadula in attacco. I francesi mettono subito in mostra le cattive maniere, con il capitano falciato sulla corsia sinistra in una delle sue coraggiose galoppate. Con lui in campo il tasso tecnico si alza notevolmente, ma il Genoa deve rinunciarci al diciassettesimo per motivi ancora ignoti. Sta di fatto che il direttore di gara Thual lo espelle, sorprendendo persino il tecnico del Montpellier, e lascia i rossoblu in dieci. La frittata è fatta, il rigore assegnato ai padroni di casa qualche minuto dopo è una naturale conseguenza del rosso a Criscito. Delort batte Marchetti all’angolino basso alla sua destra, poi Lapadula si mangia il pareggio e Marchetti dopo aver intuito il penalty rischia il pasticcio in area. Nella ripresa Ballardini mescola le carte, la gara ormai è compromessa e prima di andare sotto la doccia un Genoa statico si fa infilare per la seconda volta, questa volta da Sambia. Un 2-0 che se per certi versi è incommentabile, per altri ha confermato aspetti positivi e non dal punto di vista tecnico-tattico. Di negativo c’è il rendimento di Lapadula, per movenze ed esplosività ancora troppo lontano da una forma accettabile. Il Genoa dovrà cercare di piazzarlo in uscita per tentare di recuperarlo, anche perchè Ballardini non può rischiare in attacco. Stessa sorte probabilmente toccherà a Galabinov e a El Yamiq, mentre sul fronte entrate, pur considerando il mercato chiuso, la società è vigile e lascia una porta aperta a Bertolacci. Il tormentone legato al centrocampista potrebbe protrarsi fino alla fine della sessione estiva delle trattative.