La parata di Martinez, l’inconsistenza di Yalcin e Coda. Ma ora il Genoa ha una sua identità

La parata di Martinez, l’inconsistenza di Yalcin e Coda. Ma ora il Genoa ha una sua identità

Fine della corsa in Coppa Italia: un buon Genoa si arrende all’Olimpico. Ora testa al Venezia e al mercato

Un Genoa sempre più quadrato, infarcito di riserve, gioca senza paura all’Olimpico contro la Roma. 

I padroni di casa, spinti da sessantamila spettatori, partono col piglio giusto ma la squadra di Gilardino è abile a contenere i danni.

Infatti il primo potenziale pericolo arriva non prima del ventesimo, quando Abraham prova ad impensierire Martinez con una conclusione da fuori.

Il portiere rossoblu non si lascia sorprendere ma corre un altro brivido, qualche minuto dopo, sulla giocata di Pellegrini che si schianta sul palo.

Nel frattempo il Genoa non rinuncia a giocare e regala qualche bella ripartenza, resa meno fluida dalla qualità degli interpreti, per quanto volenterosi.

Sabelli si muove bene, Yalcin è pimpante e Coda gioca per la squadra; ma è proprio davanti che il Grifone risulta inconsistente.

Nella ripresa la Roma prova ad alzare i giri ma sbatte sul muro rossoblu, abbattuto solo dall’ingresso di Dybala che col sinistro piega Martinez.

La reazione del Genoa non si fa attendere: ci prova prima Aramu, poi Puscas allo scadere, senza troppa precisione.

Finisce 1-0 e termina la corsa del Grifone in Coppa Italia. Sarebbe stato bello regalarsi i quarti di finale, ma alla fine ha vinto la squadra più forte. Nessuna sorpresa, dunque.

Ora testa al Venezia per riprendere la lotta promozione, con il mercato in pieno sviluppo. Anche se per ora non ha regalato botti…

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.