La pochezza del Genoa, l’ultimo regalo di Preziosi

La pochezza del Genoa, l’ultimo regalo di Preziosi

Potete dire quello che volete, ma nessuno mi toglie dalla testa che questo sia il Genoa più scarso degli ultimi anni. E non lo dico per i risultati, tutto sommato coerenti con le qualità (?) di questo organico, lo dico per la valanga di occasioni sprecate contro una Salernitana modestissima, in vena di regali e che, onestamente, è destinata alla B.

E se la Salernitana è destinata alla B allora il Genoa deve preoccuparsi seriamente. Perché oggi si è confermato del tutto inadeguato alla Serie A. E’ vero, nel riscaldamento abbiamo perso Destro per infortunio, nel secondo tempo Criscito. E continua a mancare Caicedo. Tutte assenze pesanti ma che non giustificano la pochezza a cui ormai siamo abituati.
Spunti positivi davvero pochi: tanto cuore, una discreta organizzazione tattica, ma pochissima qualità. In tutto questo Ballardini ha responsabilità marginali, ma con la sosta dovrà cambiare marcia. E dimostrare di avere le idee molto più chiare.
Tuttavia rabbrividisco se ripenso ancora a chi, con la fine del mercato, sfornava 8 e 9 in pagella alla società, per aver preso Fares all’ultimo respiro. Ma il punto non è nemmeno questo. Il punto è che il campo annienta sempre le illusioni estive. E la partita di Salerno ne è stata la prova.
Dopo il gol di Djuric, infatti, è arrivata puntuale la solita mossa della disperazione con il quasi quarantenne Pandev in campo. Tutti avanti, con poche idee e tanti, tantissimi, limiti tecnici. Ma le vedove di Preziosi e i so tutto io del calcio, sicuramente, sapranno già a chi dare la colpa.

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.