Le due facce del Genoa e la storia di una partita vista e rivista mille volte. Yeboah ci sei?

Le due facce del Genoa e la storia di una partita vista e rivista mille volte. Yeboah ci sei?

Il Genoa si esalta, si scopre fragile e cinico. E poi ancora fragile, nel big match col Parma.

Al Ferraris finisce 3-3 e proprio sul più bello il Grifone rimanda a data da destinarsi il volo verso la vetta della classifica.

Il gol di Estevez al novantesimo minuto guasta la festa e lascia l’amaro in bocca dopo un pomeriggio trascorso sulle montagne russe.

Eppure sapevamo come sarebbe andata a finire. Sospettavamo che Genoa Parma sarebbe stata una partita ricca di gol. Ed eravamo consapevoli che, non chiudendola nel momento migliore, avremmo corso grossi rischi fino alla fine.

Dispiace non essersi sbagliati, perché con un po’ più di furbizia in più il Genoa avrebbe dato una bella sberla al Parma e portato a casa tre punti pesanti.

Così la vetta resta in mano a Brescia, Frosinone e Reggina, tre formazioni da tener d’occhio e che potrebbero dire la loro in questo campionato difficile ed equilibrato. Soprattutto il Brescia.

Tornando al Genoa, la prestazione è stata intensa, generosa e più che apprezzabile. Dopo una partenza decisamente favorevole al Parma, la squadra di Blessin ha preso le misure e ha cominciato a rispondere colpo su colpo.

Poi ha guadagnato terreno e preso persino il sopravvento, commettendo però il peccato mortale di non chiuderla quando la formazione di Pecchia era ormai all’angolo.

Colpa del Genoa o merito del Parma? Di certo i ducali non hanno demeritato. Il pari ci poteva stare eccome.

I cambi di Blessin, piuttosto, si sono rivelati inefficaci e deleteri. Cominciando da Yeboah: frenetico, impreciso e a tratti irritante. Cosa vorrà fare da grande? Prestazione abbondantemente sotto il 5 per lui. 

Male anche Vogliacco, ingenuo invece Gudmundsson nel doppio giallo che gli è costato il cartellino rosso dopo una buona partita e che ha costretto i suoi in dieci contro undici. 

Con Frendrup, Hefti e Coda il Genoa aveva gettato le basi per volare. Ma il Parma, con Inglese, Mihaila ed Estévez, gli ha rovinato ogni piano.

Venerdì prossimo, 9 settembre, la prova del nove al Barbera con il Palermo. Altra partita da cuori forti. 

TABELLINO GENOA-PARMA 3-3 (2-2)

RETI: 16′ pt Frendrup (G), 21′ pt Inglese (P), 37′ pt Mihaila (P), 43′ pt Hefti (G); 6′ st Coda rig. (G), 44′ st Estevez (P).
ASSIST: 21′ pt e 44′ st Mihaila (P), 37′ pt Vasquez (P).

GENOA (4-4-2): Martinez; Hefti, Bani, Dragusin, Pajac (39′ st Vogliacco); Badelj, Frendrup; Jagiello (22′ st Portanova), Gudmundsson; Coda (30′ st Yalcin), Ekuban (30′ st Yeboah). A disposizione: Agostino, Semper, Sabelli, Vogliacco, Czyborra, Galdames, Strootman, Portanova, Aramu, Puscas. All: A. Blessin.

PARMA (4-2-3-1): Chichizola; Coulibaly (12′ st Estevez), Circati, Romagnoli, Osterwoolde (34′ st Zagaritis); Juric (12′ st Benedyczak), Bernabè; Man (12′ st Ansaldi), Vazquez, Mihaila; Inglese (36′ st Tutino). A disposizione: Buffon, Corvi, Balogh, Benedyczak, Estevex, Tutino, Bonny, Ansaldi, Del Prato, Sohm, Valenti, Zagaritis. All: F. Pecchia.

AMMONITI: 23′ pt Vazquez (P), 27′ pt Badelj (G), 40′ pt Gudmundsson, 45′ st Juric (P); 8′ st Coulibaly (P), 18′ st Bani (G), 49′ st Circati (P).
ESPULSO: 47′ st Gudmundsson (G) per doppia ammonizione.

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.