E’ morto Nino Pirito, volto illuminante della tv (locale e non solo) degli anni duemila. Grande esperto di musica e spettacoli, col cuore rigorosamente rossoblu
Conobbi Nino Pirito guardando Gradinata Nord su Primocanale. Era un personaggio atipico, meravigliosamente illuminante e originale. Uno dei primi che provai a intervistare.
Mi incuriosiva il suo modo di fare e di commentare il mondo che lo circondava.
Aveva partecipato al Festival di Sanremo come cantautore, per poi dedicarsi al giornalismo, tra spettacoli, cultura e sport. Erano altri tempi, che ricordi.
Impossibile non menzionare le sue isobare sul cammino dei rossoblu a Primocanale. Tempi in cui, anche in tv, l’autenticità di certi ospiti era fuori discussione.
Autenticità, ma non solo.
La credibilità di Nino Pirito era dettata da una carriera di tutto rispetto, trascorsa tra Il Tirreno di Livorno, Il Secolo XIX e Mondadori, ma anche e soprattutto in Rai.
Proprio per la tv di Stato, come consulente, gettò le basi di format estremamente fortunati e ancora oggi in ottima salute.
Un personaggio unico, sicuramente.
Ciao grande Nino.