Le mire espansionistiche di 777 Partners, il ruolo del Genoa e i potenziali sbocchi

Le mire espansionistiche di 777 Partners, il ruolo del Genoa e i potenziali sbocchi

Vasco da Gama e non solo. Le mire espansionistiche di 777 Partners non vogliono conoscere limiti. L’idea a lungo termine della holding company americana è infatti ampliare sempre più la propria “galassia sportiva”. Il sogno è la creazione di un vero e proprio network calcistico. E di intensificare, laddove ci siano i presupposti, massicci investimenti, basandosi su quello che comunemente conosciamo come ‘metodo Red Bull’.

Genoa al centro del progetto 777 Partners?

Una semplificazione che dà solo una vaga idea dei progetti americani, al centro dei quali al momento sembra esserci il Genoa. Se non altro per il fatto di aver rilevato, pochi mesi fa, il 99,9% del capitale azionario del club. Quote decisamente più alte rispetto al – comunque portentoso – 70% del Vasco da Gama e alla piccola quota minoritaria del Siviglia.

Anche in Spagna, in ogni caso, 777 non mollerebbe la presa e sarebbe alla finestra per fiutare la possibilità di ricoprire un ruolo sempre più importante all’interno della società. Discorsi forse ancora acerbi, ma che non distolgono l’attenzione da un’altra squadra finita recentemente sotto i riflettori degli americani.

Ovvero il Red Star, la “squadra del popolo” di Parigi, che milita nella terza divisione francese e che venne fondata da Jules Rimet, il papà della Coppa del mondo. E’ un club dall’alto valore storico e con potenzialità di sviluppo interessanti e dai costi decisamente contenuti. 

Il sogno di 777 è la creazione di un grande network calcistico

Voci che vanno coerentemente in direzione di quello che in fondo è il progetto sportivo a stelle e strisce, vale a dire la creazione di un grande network, ben rappresentato e distribuito nel mondo, capace di sfornare, sviluppare (e rivendere) giovani calciatori di talento. Tutto per portare le proprie squadre a competere ad alti livelli nei rispettivi campionati, centrando traguardi importanti, massimizzando profitti e ritorni di immagine.

C’è poi anche da considerare il beneficio indotto – in termini di visibilità – che trarrebbe 777, esponendosi ad un bacino di utenza potenzialmente sempre più grande nel mondo. Tutti elementi chiave facenti parte di un modello di crescita che mira, da un punto di vista prettamente tecnico e sportivo, allo sviluppo di talenti fatti in casa. Ma anche all’ammodernamento delle strutture, quindi alla creazione di nuovi asset, alla cooperazione tra le società del network. Insomma un modello “win win” intrigante ma non di facile applicazione e soggetto a tantissime variabili. Come del resto qualsiasi progetto.

Che ruolo avrà il Genoa in tutto questo? Solo il tempo lo dirà. Di certo il recente investimento brasiliano di 777 non va interpretato come un disimpegno nei confronti del club rossoblu. Piuttosto come l’idea, già nota, degli americani, di diversificare gli investimenti e puntare a costruire qualcosa di grande e ambizioso a livello internazionale.

La bussola degli americani punta all’identificazione e alla valorizzazione di realtà inespresse, appetibili anche da un punto di vista industriale. E Genoa e Vasco da Gama, in questo senso, potrebbero rappresentare solo un punto di partenza. 

Il Genoa, già nelle mani della holding company, vuole essere un esempio vincente in Italia e in Europa. Ma occorrerà essere pazienti e lungimiranti, soprattutto ora che il club è in difficoltà. Ci vorrà del tempo per raccogliere i primi frutti, sperando che dagli errori del noviziato 777 impari alla svelta. E che il Grifone non diventi una semplice palestra, piuttosto un laboratorio del calcio efficiente in grado di dare soddisfazione ai tifosi.

Con un’eventuale e ormai probabile retrocessione in Serie B, i piani sono destinati a modificarsi e a prolungarsi. L’auspicio, nel malaugurato caso, è che non si guardi troppo al domani per allestire una squadra capace di tornare subito in Serie A e che il Genoa resti comunque al centro del progetto 777. 

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.