Ma quale neopromossa!? Questo Genoa vale di più. Merito di Gila che ha plasmato una squadra solida e gagliarda.
Io mi sono divertito tantissimo. Ho anche sofferto, tantissimo, perché la maledizione dell’ultimo minuto sembrava pronta a colpire. E invece no, il Genoa ha mandato affan***o la cattiva sorte prendendosi il bottino. Se lo è preso con un calcio gagliardo e aggressivo, ma anche con l’umiltà di chi sa mettere l’elmetto quando occorre difendere. E allora Genoa Salernitana racconta due storie diverse, che sono due partite diverse. Una che sarebbe potuta finire 3-0. L’altra 1-1.
Eh già, perché così succede a volte. E se c’è di mezzo il Genoa succede sempre. Eppure, per una volta, abbiamo ribaltato questa regola non scritta. Ed era giusto così, perché lo dicono i numeri. Dopo un quarto d’ora si contano tre chiare occasioni da gol per il Genoa. Dragusin, Badelj e Retegui terrorizzano Ochoa, lasciando strozzato l’urlo del gol che arriva finalmente al 35esimo, quando Gudmundsson sgancia una rasoiata da mille e una notte.
E potrebbe farlo anche Sabelli, poco dopo, con un tiro ravvicinato su cui Ochoa si oppone. E’ un super Genoa. Nella ripresa, complice l’uscita di Retegui per infortunio (da valutare), esce allo scoperto la Salernitana. La squadra di Inzaghi alza il baricentro e il Genoa perde smalto e anche un po’ di slancio offensivo.
L’occasione d’oro del pareggio per i granata con Mazzocchi fa rabbrividire il grifone. Una traversa salva il Genoa, ma sul rimpallo Dia potrebbe condannarlo. Fortunatamente spara alto e si divora il gol del possibile 1-1. C’è ancora da soffrire e si soffre, ma alla fine il Genoa tiene duro e la porta a casa. Meritatamente.