Preziosi in vista di Genoa Como: “Se mi insultano significa che ho commesso degli errori”
In una intervista rilasciata a La Provincia, l’ex presidente di Genoa e Como, Enrico Preziosi, introduce una partita che tutto sommato lo riguarda da molto vicino. Diciotto anni alla guida del Grifone, cinque al timone del Como, con alti e bassi che gli sono costati molto, in primis la credibilità agli occhi dei tifosi.
“Le cose non sono mai raccontate bene”, spiega Preziosi. “Se mi insultano significa che ho commesso anche io qualche errore e se questo è il ricordo che si ha di me significa che ho perso”, continua l’imprenditore irpino, che evidentemente mastica ancora amaro per la retrocessione in B del Genoa.
“Mi dispiace perché era facile dire che avevo messo il Genoa in mani sbagliati. Sono stati fatti errori importanti, come prendere Shevchenko”, tuona Enrico Preziosi. Effettivamente l’arrivo del tecnico ucraino, dati alla mano, ha coinciso con il tracollo del Grifone.
Preziosi contrariato quando il Genoa scelse Shevchenko: “Urlai al telefono…”
“Urlavo al telefono coi proprietari e dissi ‘ma cosa state facendo?'”, rivela Preziosi a proposito della scelta di 777 Partners di puntare sull’ex attaccate del Milan come nuovo allenatore del Genoa.
Essere fuori dal giro, ad ogni modo, rasserena il numero uno della Giochi Preziosi, che adesso ha ritrovato il tempo e gli equilibri necessari per gestire la sua vita e le sue aziende nel modo più appropriato.
“Mi sono disintossicato e mi dedico alla mia famiglia con più serenità”, ammette. “Il mio calcio è finito”, risponde poi quando gli si chiede se un domani tornerà nel calcio. Preziosi non lo esclude categoricamente, lascia infatti una porta aperta alla sua terra. “Magari tornerò“, afferma. “Anche se non ho rimpianti, rifarei tutto, compresi gli errori”.