L’unica via di uscita resta la cessione della società, destino che unisce tutti i club della galassia 777
In questo momento il Genoa si ritrova incastrato tra due giganti, o meglio, due titani. Da una parte c’è A-Cap, che ha preso in mano la situazione, dirige l’orchestra tra mille difficoltà per garantire continuità al club in attesa di una cessione. Dall’altra parte, 777 Partners, ancora proprietaria del Genoa, alle prese con guai giudiziari e la vendita dei propri beni.
Il destino del Genoa, così come quello degli altri club sotto il controllo di 777, è di finire nelle mani di nuovi proprietari, l’unica vera soluzione possibile e percorribile. Il Red Star di Parigi è già vicino al cambio di proprietà, mentre attorno al Genoa attualmente ruotano solo tiepidi interesse. Ad ogni modo il club non sembra avere particolari urgenze, anche se è chiaro nel lungo termine serviranno nuovi fondi e andranno reperiti altrove.
A-Cap si è già rivolto ad una società specializzata in attività in difficoltà – la GD Luma di Todd Boehly, co-proprietario del Chelsea – e avrebbe ottenuto circa 40 milioni di euro con un tasso di interesse monstre (46%). Al contrario di quanto si è vociferato non sembra esserci alcun nessun segnale di un coinvolgimento diretto di Boehly nell’acquisizione del Genoa o di altri club dell’ex 777 Football Group, che ormai si è dissolto.
Anche il General manager Spors, che doveva gestire il progetto sportivo della galassia americana, è fuori dai giochi. Al Grifone rimane Blazquez, che ha tutto l’interesse a proteggere il Genoa e portare la barca in porto, al di là degli scivoloni e dei grossi errori commessi negli ultimi mesi. “Sappiamo cosa dobbiamo fare e lo faremo: metteremo il Genoa al sicuro”, avrebbe assicurato a Il Secolo XIX.