Seconda maglia Genoa: in fondo… perché no?

Lo ammetto, il primo impatto con la maglia da trasferta del Genoa è stato devastante. Appena l’ho vista ho pensato: ecco qui, il solito azzardo di Kappa.

Una divisa lontana dalla tradizione e stilisticamente rivedibile. Il pugno nell’occhio, sempre stilisticamente parlando, sono gli sponsor, sempre più invasivi a discapito dell’estetica.

Ma è rivedendo la maglia da trasferta in versione ‘replica’, quindi senza sponsor, che le sensazioni diventano decisamente più positive.

E in fin dei conti diventa più che apprezzabile il tentativo di Kappa sganciarsi dai soliti canoni, dettati dalla classica banda orizzontale rossoblu al centro.

Con questa nuova divisa qualcuno ha rivisto una maglia iconica dell’Inghilterra, altri invece hanno colto un omaggio al Genoa del passato.

Indipendentemente da questo, anche per il sottoscritto che ha sempre nutrito grosse perplessità su Kappa, dico sì. Finalmente qualcosa di diverso.

Come dicevo, non è una maglia che fa scattare il colpo di fulmine, ma che si fa apprezzare eccome al secondo sguardo. E’ una questione di dettagli o semplicemente… una questione di feeling. 

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990, ha collaborato con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tra cui IlSussidiario.net, IlGiornale.it, Affari Italiani e Blasting News. Scrive di tutto: dallo sport al gossip, dal cinema alla musica, dalla cronaca alla tv. Opinionista radiofonico e televisivo, è stato spesso ospite di Primocanale per commentare il Genoa. Dal 2018 dirige lavocerossoblu.com e si occupa, a livello professionale, di marketing e comunicazione. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.