La situazione Shevchenko resta congelata, domani sera contro il Milan in Coppa Italia ci sarà lui o il suo vice Tassotti a guidare la squadra. La società sta riflettendo sul da farsi, probabilmente con una calma fin troppo eccessiva.
Il ritorno di Ballardini o di Maran rappresenta un’ipotesi concreta semplicemente perché entrambi sono ancora sotto contratto. Ma considerando i pieni poteri affidati al general manager tedesco Johannes Spors, non si possono escludere nomi nuovi a sorpresa.
Sulle pagine de Il Secolo XIX, ieri, sono circolati un paio di profili inediti (Pal Dardai e Bruno Labbadia, entrambi con un passato all’Herta Berlino), ma non sono arrivate conferme di nessun tipo.
La verità è che bisognerà aspettare domani sera, dove solo un colpo inaspettato a San Siro potrebbe mescolare le carte in tavola a favore dell’ucraino.
Resta il fatto che Shevchenko fin qui è stato capace di raccogliere appena 3 punti in 9 gare di campionato, molti meno del tanto contestato Ballardini.
Evidentemente la squadra non era la più forte degli ultimi anni, come qualcuno aveva ingenuamente creduto. Occorrerebbe fare un po’ di mea culpa, ma non c’è tempo da perdere.
E il Genoa, infatti, corre sul mercato, alla ricerca di elementi disposti a sposare la causa per almeno quattro mesi. La B è dietro l’angolo, ma la matematica concede ancora una minima chance. Bisogna tentare di allargarla, anche con il mercato.
Dalla Roma è in arrivo in prestito secco il terzino diciannovenne Riccardo Calafiori. Servirebbero innesti di ben altro spessore ma d’altronde chi accetterebbe oggi di calarsi in una situazione così ingarbugliata?
Restano quindi in salita le strade che portano a Raskin e Duda. Per il primo, ci sono stati ulteriori contatti con lo Standard Liegi ma ancora manca l’intesa economica. Simile il discorso per il secondo, con il Colonia.
La società tedesca ha aperto alla cessione, ma non vuole fare sconti. Soprattutto sapendo che il Genoa, oggi, è un club economicamente potente e con risorse importanti da iniettare sul mercato.