Il vero motivo della rottura con Criscito: nel nuovo Genoa non c’è spazio per lui

Il vero motivo della rottura con Criscito: nel nuovo Genoa non c’è spazio per lui

L’addio di Criscito, come del resto quello di Pandev, appare in realtà molto chiaro e di semplice interpretazione. Nel nuovo Genoa non c’è più spazio per quelli come lui. Ovvero per quei calciatori con la carta di identità sbiadita. Il nuovo corso rossoblu va infatti in direzione opposta.

Quindi, prima Pandev col Parma, ora Criscito col Toronto, il Genoa dei 777 cambia completamente volto. Appaiono dunque incomprensibili le critiche rivolte al capitano, pronto a farsi da parte per non ostacolare il cambiamento americano. Un atteggiamento interpretato come resa, da buona fetta di tifosi, i quali dimenticano evidentemente gli episodi in cui Mimmo è stato decisivo.

Gli infortuni prolungati hanno alimentato sospetti e allusioni sul suo addio, ma la realtà è che la strategia della nuova proprietà è molto chiara. Criscito così potrebbe anticipare il trasferimento di qualche settimana rispetto a quanto previsto, a maggior ragione ora che non sente grande considerazione.

Così si può spiegare un addio che era comunque certo e già scritto. Per Mimmo si profila una nuova avventura all’estero, con un contratto importante di due anni. A noi non resta che augurargli in bocca al lupo. Perché noi non dimentichiamo.

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.

Una risposta a “Il vero motivo della rottura con Criscito: nel nuovo Genoa non c’è spazio per lui”

  1. Semplicemente sarebbe stato grande gesto da vero Capitano, di attaccamento ai colori ed ai tifosi rossoblu se avesse già rivolto parole di giusto commiato senza polemica, invece di uno sbagliato silenzio, ingiusto soprattutto verso chi lo ha sempre osannato. Per questo non sarà ricordato come Signorini, Onofri, Rossi: la classe, anche fuori dal campo, non è acqua!

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