Dopo le vittorie con Napoli e Roma al San Paolo e all’Olimpico, la Cremonese di Ballardini si regala la semifinale di Coppa Italia: ennesimo smacco ai suoi detrattori
La vittoria della Cremonese all’Olimpico, contro la Roma, è una storia che ci piace. Perché racconta di una piccola grande impresa, figlia non del caso ma del lavoro quotidiano di un allenatore che a Genova ricordiamo con grande affetto: Davide Ballardini.
Ebbene lo Zio Balla, quello “scarso” e “catenacciaro”, ha smentito ancora una volta i suoi detrattori. Li ha smascherati con un doppio successo su cui nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo. Eppure è accaduto davvero.
E’ successo che la Cremonese, con quell’equilibrio e quella compattezza invocati dal tecnico ravennate, ha dato del filo da torcere alle big del campionato. Lo ha fatto pure con l’Inter, nello scorso turno di Serie A, sfiorando un risultato importante.
Insomma in pochi giorni la mano del Balla si vede già, ma non avevamo dubbi su questo. Li avevamo e li continuiamo ad avere, semmai, sulla scelta di approdare proprio nell’ultima della classe, con una situazione praticamente già compromessa in partenza.
Ma Ballardini lo abbiamo imparato a conoscere. E’ un uomo di calcio e soprattutto di campo. Lontano dal rettangolo verde non sa stare, specialmente se l’alternativa è la teoria da salotto televisivo.
Lo zio Balla nel corso degli anni ha dovuto fare i conti contro pregiudizi e opinioni alquanto azzardate ed inconsistenti sul suo modo di fare calcio.
Per lui però parla la media punti, parla il campo, quel campo che magari non sempre ha regalato del bel calcio… ma chi lo regala e chi è in grado di farlo? Pochi, davvero pochi, e il più delle volte con grandi giocatori a disposizione. Quelli che fanno davvero la differenza.
Un discorso che vale quasi per tutti gli allenatori, eccetto Gianpiero Gasperini, capace di trasformare in oro tutto ciò che trova, indipendentemente dal valoro tecnico a disposizione. Ma tornando al Balla non resta che fargli i complimenti più sinceri e i migliori auguri, quelli di chi lo ha sempre apprezzato e stimato, senza mai cadere in sterili e stupidi attacchi fomentati dai fuffaguru di turno.