La pochezza del Genoa, l’ultimo regalo di Preziosi

Potete dire quello che volete, ma nessuno mi toglie dalla testa che questo sia il Genoa più scarso degli ultimi anni. E non lo dico per i risultati, tutto sommato coerenti con le qualità (?) di questo organico, lo dico per la valanga di occasioni sprecate contro una Salernitana modestissima, in vena di regali e che, onestamente, è destinata alla B.

E se la Salernitana è destinata alla B allora il Genoa deve preoccuparsi seriamente. Perché oggi si è confermato del tutto inadeguato alla Serie A. E’ vero, nel riscaldamento abbiamo perso Destro per infortunio, nel secondo tempo Criscito. E continua a mancare Caicedo. Tutte assenze pesanti ma che non giustificano la pochezza a cui ormai siamo abituati.
Spunti positivi davvero pochi: tanto cuore, una discreta organizzazione tattica, ma pochissima qualità. In tutto questo Ballardini ha responsabilità marginali, ma con la sosta dovrà cambiare marcia. E dimostrare di avere le idee molto più chiare.
Tuttavia rabbrividisco se ripenso ancora a chi, con la fine del mercato, sfornava 8 e 9 in pagella alla società, per aver preso Fares all’ultimo respiro. Ma il punto non è nemmeno questo. Il punto è che il campo annienta sempre le illusioni estive. E la partita di Salerno ne è stata la prova.
Dopo il gol di Djuric, infatti, è arrivata puntuale la solita mossa della disperazione con il quasi quarantenne Pandev in campo. Tutti avanti, con poche idee e tanti, tantissimi, limiti tecnici. Ma le vedove di Preziosi e i so tutto io del calcio, sicuramente, sapranno già a chi dare la colpa.