15 anni fa Stellini ha rimesso le ali al Genoa con una prodezza indimenticabile. Campionato 2005-2006, semifinale playoff di C. Siamo a Salerno e il Genoa è sotto di due gol contro i padroni di casa. Partita terribile, si gioca in un clima ostile. L’Arechi è rovente. Venticinquemila persone spingono la Salernitana verso la finale. Sono tutti gasati. Hanno agguantato l’ultimo treno per i playoff con una remuntada clamorosa. Noi, dopo un dominio in vetta, abbiamo perso la bussola e anche il treno della promozione diretta. Sulla sbandata pesa anche la penalizzazione, ma non solo. Il Genoa va a Salerno col morale sotto i tacchi, con il ritrovato Vavassori in panchina. Dopo l’esonero di qualche mese prima Preziosi lo richiama. E’ convinto che possa compattare la squadra per i playoff e in fondo si rende conto che i suoi numeri non erano così male. O comunque migliori rispetto a quelli di Perotti. E allora un Genoa non particolarmente tambureggiante si presenta nell’inferno dell’Arechi con un atteggiamento prudente ma non rinunciatario. Prova ad attaccare ma soprattutto cerca di contenere una Salernitana indemoniata. Riesce a farlo fino al ventiquattresimo quando Ferraro anticipa Baldini e sorprende Scarpi con una girata angolatissima.
Stellini protagonista in Salernitana Genoa 2005-2006
E’ una doccia gelata per i circa quattrocento tifosi del Genoa giunti all’Arechi. Coi loro bandieroni e con la loro voce non smettono un solo secondo di farsi notare. Ma purtroppo non basta. La musica non cambia e nella ripresa la Salernitana trova subito il 2-0, ancora con Ferraro, sotto la propria curva. Sembra sia esplosa una bomba. In realtà è il boato dei tifosi di casa, con l’attaccante che ringrazia Baldini dopo un errore grossolano che gli ha permesso di infilare Scarpi con una facilità disarmante. Sembra fatta per la vittoria della Salernitana. Il 2-0 consentirebbe ai granata di affrontare la gara di ritorno con una serenità inaspettata. Il Genoa ci prova con la forza della disperazione, prendendosi il rischio di concedere gli spazi del possibile 3-0. E dopo un rigore negato ad Illiev nel primo tempo ed un gol annullato a Coppola nella ripresa, il Grifone conquista un penalty allo scadere con un inserimento dell’inesauribile Marco Rossi. Tra tanti attaccanti dagli undici metri si presenta Christian Stellini. Il difensore di cui ti fidi ciecamente ma anche il rigorista che non ti aspetti. Il pallone è pesantissimo. Probabilmente uno dei più pesanti della storia del Genoa. Per calciarlo ci vuole personalità, lucidità e forza. La tecnica in un momento come questo serve relativamente. Stellini prende una bella rincorsa e sgancia un missile non troppo angolato ma davvero fortissimo. 2-1 e Genoa di nuovo in corsa.
Stellini costruisce le basi per la vittoria nella gara di ritorno
I quattrocento giunti all’Arechi si scatenano nello spicchio a loro riservato. Vavassori e i ragazzi pure, consci di poterla ribaltare al Ferraris nella partita di ritorno. Una partita ancor più spettacolare e indimenticabile, con il gol decisivo allo scadere e la gloria eterna conquistata da Dante Lopez. Prima della magia, il momentaneo vantaggio di Stellini da fuori area e il pareggio tragico di Magliocco con un tiro chirurgico dal limite. Quindi la traversa incredibile di Grabbi e il colpo di testa vincente del paraguaiano. Un miracolo sportivo le cui radici sono racchiuse in quel rigore fondamentale calciata da Stellini nella gara di andata. Non ci sono dubbi.