Davide Ballardini è il fascino discreto dell’impossibile

Davide Ballardini è il fascino discreto dell’impossibile

Davide Ballardini, vittoria all’esordio col Genoa

Dici Davide Ballardini e pensi al fascino discreto dell’impossibile. Pronti, via e con un tocco di magia ha resuscitato il Genoa dopo dodici giornate senza vittorie. Dodici giornate. Dunque vittoria a La Spezia e tre punti che valgono oro in chiave salvezza. Il Genoa è ancora in corsa. Non era facile. Non era scontato. Appena un paio di allenamenti a disposizione, la partita con lo Spezia dietro l’angolo ed un calendario glaciale all’orizzonte. Con pacatezza e idee chiare Ballardini ha preso il Genoa dal fondo della classifica e lo ha risollevato. In due giorni. Una sola partita, tanto lavoro da fare, ma piccoli grandi segnali di ripresa. Non è più il Genoa smarrito di Benevento. È un Genoa che incassa goffamente il primo gol ma che si rialza subito e vince. Un Genoa che non ha paura di fare a sportellate, che non rinuncia alla fatica e che raccoglie i frutti con merito. Ballardini merita già un applauso. Il morale torna alto e adesso la pausa è meno cupa. Anche se il calendario resta terribile e le magie di Ballardini potrebbero non bastare. Guai però a chiamarlo mago, il mister ha detto chiaramente che le squadra dovrà essere aggiustata sul mercato. Vuole qualità, ma anche il tempo di lavorare.

Davide Ballardini, il Genoa la esalta ma il quarto miracolo resta difficile

Il tecnico ha bisogno di quotidianità per imprimere alla squadra i suoi concetti, che non possono prescindere da compattezza ed equilibrio nella fase di gestione della palla e di non possesso. Insomma la strada è lunghissima e come sempre Ballardini guarda avanti. Non può e non vuole sedersi sugli allori perché così non basta. Il Genoa è indietro e la risalita sarà durissima. Resta tangibile la sua voglia di Grifone e di campo. Lo ha detto in conferenza dopo il 2-1 al Picco, mostrando ancora una volta un senso di appartenenza autentico. Non ha fatto muro quando è arrivata la telefonata del Genoa, anzi lo ha frantumato mettendo da parte il passato burrascoso con Preziosi. Con stile, con lucidità. La stessa lucidità che ha avuto il presidente Preziosi nel richiamarlo, dopo il folle ed incomprensibile esonero di qualche stagione fa. Ma come sempre non c’è tempo di guardare al passato. Il Genoa deve guardare al futuro, in salita, spaventoso per calendario e classifica. Bisogna appigliarsi a Ballardini e non tradirlo nei momenti duri, che ci saranno, dato che per l’ennesima volta, nel momento forse più difficile della storia rossoblu, ha accettato senza fiatare e senza rilanciare l’ennesima rincorsa verso l’impossibile.

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.