‘Comunque e ovunque‘ non è solo un film sul Genoa. È molto di più, ovviamente. Potremmo definirlo un emozionante puzzle che racconta l’amore per il Genoa da prospettive differenti: da chi lo guida a chi lo ha vissuto in campo, da chi lo vive da sempre a chi ogni giorno tramanda e diffonde la sua impetuosa passione.
È la storia di Bambi e Orsetta, un legame madre e figlia che oggi vogliamo fare anche un po’ nostro per sentirci più vicini. È la frase di Bambi che spiega il significato profondo della genoanità e che racconta una storia da pelle d’oca. “Nel momento più terribile della mia vita (la scomparsa prematura della figlia Orsetta, ndr), il Genoa mi ha salvato. La passione ha fatto battere il cuore che era diventato un automa”.
Emozioni uniche, che sentiamo nostre, perché in fondo, in quelle parole, Bambi ci ha ricordato che cos’è il Genoa: il Genoa è casa.
C’è poi il valore dell’aggregazione e dello stare insieme, nei racconti di un’altra grande tifosa rossoblu. C’è chi sente il Genoa dentro e fuori, come Dario Bianchi, icona dei bandieroni rossoblu e delle ‘imprese’ a Boccadasse.
C’è il legame del Principe Milito con la città di Genova e il Genoa, espresso con parole che vanno oltre. E ancora la prospettiva insolita di Zangrillo, presidente tifoso: “Mi accosto a loro (i giocatori del Genoa, ndr) come un papà”.
E la nostalgia di Marco Rossi, che vorrebbe indossare ancora una volta la fascia del Genoa. Quella fascia amata profondamente da Signorini, che risplende negli occhi di sua figlia Benedetta e del nipote. E poi tante altre storie (Eranio, Onofri, Ruotolo, Bortolazzi) che meritano di essere ascoltate e vissute… rigorosamente al cinema.