Intervista Preziosi: cosa ha detto e cosa ne penso delle sue parole al Corriere dello Sport

Intervista Preziosi: cosa ha detto e cosa ne penso delle sue parole al Corriere dello Sport

Gioie e delusioni, rimpianti e pentimenti, il presidente si è messo a nudo in una intervista dal sapore accomodante firmata Corriere dello Sport.

di Jacopo D’Antuono – “Davide Ballardini è un allenatore basico, non mi ha mai convinto, è scarso. E’ sempre stato esonerato, un motivo ci sarà”. Basterebbe questa frase per contestare civilmente i concetti espressi dal presidente Preziosi al Corriere dello Sport. L’ennesima intervista accomodante, per certi versi comunque divertente, nella quale il patron del Genoa si è raccontato in tutta serenità.

La stoccate su Balla non reggono, il ravennate era troppo amato come Gasperini

Tanti punti toccati sulla sua lunga gestione rossoblu, ciononostante ancora è poco chiaro quale sia il progetto che spinga Preziosi ad andare avanti. Su Ballardini parlano i freddi e inequivocabili numeri, ogni commento in merito sarebbe superfluo. Il pensiero del presidente infatti si scioglie come neve al sole di fronte alle leggi della matematica. Il mea culpa su Juric sembra solo di facciata, anche perchè il Pirata arrivò per sostituire un certo Gasperini, troppo spesso bistrattato ed insultato, forse perchè in sintonia con gran parte dei tifosi proprio come Ballardini. Due tecnici molto diversi tra loro, quello di Grugliasco fenomenale dal punto di vista della preparazione. Il Genoa è riuscito nell’impresa di cacciare entrambi, scherzando col fuoco più di una volta.

Iachini e Cassano tutto vero, il Genoa è davvero in vendita?

Dall’intervista emerge pure il pensierino che Preziosi aveva fatto su Beppe Iachini: chiamarlo sarebbe stato davvero un affronto aberrante. L’imprenditore irpino ci aveva pensato davvero, così come aveva riflettuto su Cassano, bocciato da Juric che all’epoca preferiva Taarabt. Per quanto riguarda la cessione del club, la musica è sempre la stessa da anni. Il Joker non sembra veramente intenzionato a vendere, quindi traccia un identikit piuttosto vago su colui che potrebbe essere un acquirente serio: “Non lascio il Genoa ad avventurieri, devono tenerlo in alto. Non nego i sogni ai tifosi”. Lecito voler non cedere, ma allora senza offesa bisognerebbe chiedergli se attualmente il club stia navigando in alta classifica.

Da quel famoso Genoa-Siena Preziosi sembra aver congelato totalmente la parte magica e irrazionale che lo aveva fatto apprezzare al suo arrivo. La società sembra un peso per lui, il rapporto coi tifosi è diventato insostenibile e di ambizioni sportive nemmeno l’ombra. Il Genoa naviga nei bassifondi della classifica, questa ormai è la regola e il gusto di una soddisfazione è diventato inedito. Basterebbe ammettere la fine di un ciclo, impegnarsi concretamente a trovare un nuovo acquirente e sistemare una volta per tutte la situazione finanziaria del club per renderlo appetibile. In fondo non si chiede molto, la piazza pretende solo rispetto ed un minimo d’orgoglio, anche quella parte che lo contesta e che oltretutto si è dissociata dagli insulti alla figlia Paola.

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Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.