È stato senza se e senza ma un brutto Genoa quello visto allo Stadium con la Juventus. Non solo per le tre pappine che Morata e compagni hanno rifilato a Perin, ma per un approccio generalmente troppo morbido e rinunciatario. È mancata garra, intensità, anche se a tratti abbiamo visto delle belle galoppate in proiezione offensiva. Troppo poco per ritenersi soddisfatti, peraltro contro una Juventus tutt’altro che imbattibile, anche se più in palla delle settimane precedenti.
Critiche a Ballardini giuste, ma…
È bastato questo, ad alcuni, per smontare tutto il lavoro di Ballardini e dei ragazzi. E non mi riferisco a chi giustamente sottolinea l’involuzione dell’ultimo periodo, ma a chi è andato oltre. Molto oltre. Ballardini sarebbe tornato ad essere solo Ballardini. Ovvero l’allenatore bravo “solo” a salvare la squadra. Nulla di più. Eppure la media punti parla per lui, per questa squadra che dal suo arrivo ha tenuto un buonissimo passo. Cosa dovrebbe fare ancora? Il problema sta nella distribuzione dei punti, perché se il Genoa fosse ancora agli ultimi posti, con meno punti, un’eventuale pareggio ieri sarebbe stato recepito come miracoloso. Ballardini paga la scotto di aver fatto troppo bene all’inizio. È paradossale ma è così. Per questo dovrà trovare la quadra per la volata finale e non compromettere, anche agli occhi di costoro, la grande cavalcata salvezza.
La “protesta” no sense
Così sul web, tra gruppi e pagine Facebook, si minimizza l’operato del tecnico e mai quello societario. Si tratta di un piccolo manipolo chiaramente, troppo concentrato a giustificare un’eventuale cambio in panchina per la prossima stagione. Ma chi di loro spera nell’ennesimo avvicendamento, forse, resterà deluso. Sia chiaro: sulla Voce tutte le opinioni civili sono benvenute, a prescindere da chi sia pro o contro. Ma questa interpretazione della realtà, secondo cui Ballardini è tornato ad essere solo Ballardini, e la società ambiziosa per aver presentato un nuovo pullman è semplicemente ridicola.