La solitudine di Prandelli è un saluto agrodolce senza sassolini

La solitudine di Prandelli è un saluto agrodolce senza sassolini

Cesare Prandelli, ex tecnico del Genoa

E’ andato via in punta di piedi Cesare Prandelli. Lo ha fatto senza polemiche, tenendo dentro le scarpe quei sassolini che ad un certo punto della stagione, forse, avrebbe voluto scacciare. La conferenza stampa d’addio si è aperta e chiusa in un clima disteso, con l’arrivederci del mister ed una presa di responsabilità che comunque gli fa onore. Prandelli è stato forse l’unico a farlo, mettendoci la faccia e masticando amaro per una separazione non del tutto voluta. “Semplicemente ci sono due pensieri diversi che non si trovano sulla stessa strada”, ha spiegato in merito al rapporto con Preziosi. Un rapporto compromesso dai risultati e prima ancora da un mercato di gennaio al ribasso che il tecnico non ha condiviso ma che avrebbe dovuto accettare. Alcuni genoani gli rimproverano proprio questo: aver detto sì a tutto senza battere ciglio. Ed ecco quindi lo stato di solitudine che il mister dice aver sentito dentro a lungo, lo stesso che lo ha costretto a profonde riflessioni a campionato in corso. Una conferenza in cui si è detto tutto e niente, in cui il niente ha detto tutto.

Pubblicato da Jacopo D'Antuono

Genoano dal 1990. Scrive e collabora con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, tv e radio. Alla guida de lavocerossoblu.com dal 2018. Cinico e disilluso, eppure sogna ancora la stella.